Questo
numero
Cacciate o grano
Spedizioni
pericolose
Il primo giorno
Astensione
Vicepresidenti
Paghi 14 prendi 3
Gruppi e gruppi
Internet
Le regole del gioco
Nuova sede
Sviluppo di Bottega
Arrivederci 1
Arrivederci 2
Conseguenze
inevitabili
Liberamente
Striscia
l'impudicizia
Educatori
RicapitolandoQuesto numero
Questo numero è un esperimento editoriale.
Stiamo andando senza rete. La spedizione ai soliti 350
indirizzi questa volta sarà un investimento, oltre che
di tempo, anche in denaro.
Tutto per ora è una novità, anche per noi. Cerchiamo di
continuare la navigazione nei meandri del Comune senza
perdere la rotta. Per ora siamo già riusciti a perdere
il numero di dicembre per cui questa volta NetWork è
più lungo del solito, speriamo non lo sia troppo.
Buon Anno.
Cacciate o grano
Questo mese riusciremo a farvi arrivare
NetWork a spese della cassa di DeP. Dopo aver aspettato
più di un mese per vedere se era possibile spedirlo
tramite il gruppo consiliare "Noi per Sansa per
Genova", di cui è membro Franco Barchi, alla fine
ciò è stato impedito, come leggerete in seguito.
Speriamo che le relazioni all'interno del gruppo della
lista Sansa si stabilizzino in maniera un po' migliore di
come si sono instaurate all'inizio. La vicenda della
scelta dei segretari del gruppo e altri episodi, tra cui
la spedizione di NetWork fanno un po' temere.
Se si considera per di più che il gruppo consiliare
della lista Sansa sembra avere intenzione di inviare un
proprio "bollettino", diventa ancora più
difficile ipotizzare un invio mensile di NetWork da parte
di tale gruppo.
Nel frattempo vi chiediamo uno sforzo che vi e ci
assicurerà la possibilità di continuare a spedirvelo:
vi chiediamo di versare 15.000 lire per un anno o almeno
l'equivalente delle fotocopie e del francobollo per i
numeri che ricevete, sempre che non l'abbiate fatto negli
anni passati. Il versamento potrà essere fatto tramite i
riferimento che troverete in fondo. Se poi riusciremo ad
inviare NetWork in maniera meno costosa, se non gratis,
vedremo di restituirvi il mal tolto oppure vi chiederemo
come usarlo, promesso.
Non pretendiamo che siate immediati ma quasi: se entro la
spedizione del numero di febbraio non avremo ricevuto il
vostro contributo e non potremo usufruire della
spedizione tramite i gruppi consiliari potrete leggere
NetWork solo tramite Internet all'indirizzo che trovate
in fondo.
Spedizioni
pericolose
Come vedete il numero di gennaio di NetWork
vi arriva in febbraio. Non è colpa della posta ma dei
membri del gruppo consiliare "Noi per Sansa per
Genova". Anche se buona parte dei pezzi erano già
pronti a dicembre per essere spediti coi fondi di DeP,
Franco Barchi ci ha proposto di attendere per vedere come
fosse possibile spedirlo tramite il gruppo consiliare di
cui fa parte, come altri consilieri comunali eletti come
indipendenti fanno dai gruppi a cui appartengono. Alla
fine ci si è visti per fare quello che un tempo facevano
i segretari del gruppo consiliare DeP e abbiamo preparato
la spedizione completamente, lasciando le buste, già
pronte per l'invio, negli uffici della lista Sansa. Per
essere precisi e permettervi di valutare meglio i fatti,
vi diciamo che le copie erano identiche a questa che
avete ricevuto eccetto che per le minime correzioni
apportate al pezzo precedente, a questo pezzo che è
stato aggiunto e a tre pezzi su il convegno per Ghandi,
un incontro del gruppo di Piccapietra e un incontro sulla
Bicamerale che quando riceverete NetWork saranno già
passati. Siete perciò in grado di valutare il contenuto
della precedente versione.
Qualcuno, però, leggendo le copie in ufficio ha pensato
che non fosse opportuno permettere tale spedizione, per
cui ha contattato Giuliano Boffardi che a sua volta si è
rivolto al capogruppo Marco Evangelisti. Questi ha
telefonato a Franco Barchi dicendogli che non era
possibile spedire quelle copie dal gruppo consiliare.
Dopo di che, non è chiaro per ordine o mano di chi, le
copie già pronte per la spedizione sono perfino finite
nei rifiuti.
Perciò siamo stati costretti a rifare, tutto coi soldi
di DeP, il lavoro già fatto. Alla faccia della libertà
di pensiero e di critica.
Carlo Schenone
Il primo giorno
Il primo consiglio comunale si è svolto con
animazione e qualche curiosità. A parte Pericu che con
un lapsus freudiano ha solennemente comunicato che il
vicesindaco sarebbe stato Claudio Bur...Montaldo, facendo
seguire una pausa di imbarazzo che ha fatto più rumore
dei colpi di tosse e delle risate dei presenti, altri
episodi hanno colorito la seduta.
Come primo atto era prevista l'elezione del presidente
del Consiglio Comunale. Con una manfrina da commedia
dell'arte, il PDS ha proposto di eleggere Marco
Evangelisti, capogruppo della lista Sansa, dicendo che
era un segno di riguardo nei confronti delle opposizioni,
anche se Evangelisti aveva già fatto loro sapere che
avrebbe rifiutato. La lista Sansa aveva già proposto
come Presidente Giuliano Boffardi ma il veto di
Rifondazione, che non poteva accettare un tale onore per
chi in passato aveva "tradito" il partito
perché poco "fedele alla linea", ha impedito
al resto della maggioranza, che in buona parte era
favorevole, di eleggerlo. Dopo di che hanno fatto
proporre a Guerello, capogruppo obtorto collo dei
Popolari, Aleandro Longhi, sanguigno ex assessore del
PDS, troppo vicino a Sansa per essere riconfermato ma
troppo votato per essere ignorato: l'uomo ideale per
rispondere per le rime, invece di assorbirne l'irruenza,
quando i Marenco e i Castellaneta urleranno insulti e
grida nel Consiglio. Nonostante il Polo, eccetto
Castellaneta, fosse confluito sul nome di Boffardi la
maggioranza (31 su 51) ha votato compatta per Longhi, lui
compreso.
In seguito, dopo la presentazione del programma da parte
del Sindaco, ci sono stati gli interventi delle forze
politiche. Nonostante Evangelisti avesse fatto un
durissimo attacco, Franco Barchi ha annunciato
l'astensione della lista Sansa con la dichiarazione di
voto che segue.
Astensione
Il nostro gruppo si asterrà sul programma e
sugli indirizzi generali.
Il senso della nostra astensione deriva dal rispetto di
un atto così importante che è il corpo fondamentale del
patto, giurato, che lega Lei, signor Sindaco, a tutti i
genovesi.
Vogliamo riservarci anche il ruolo di chi richiamerà e
controllerà lo spirito, la lettera e i tempi del
programma.
Saranno sempre due i criteri che useremo per misurare la
Sua azione: i contenuti e i metodi e fra i due non
potranno esserci fratture.
La nostra astensione non è un voto tenero ma un modo per
differenziarci anche dall'opposizione di destra, quindi,
nessuna apertura di credito in bianco, forse solo un
problema in più per Lei che avrà due opposizioni. Ci
sono infatti nel suo programma argomenti che ci
preoccupano come "la costruzione di grandi complessi
edilizi" (pag. 17 al centro) che mi auguro non
riguardino la nostra città, presagi di molte consulenze
e solo accenni, senza troppa convinzione, alla necessità
di una cintura verde per Genova che darebbe ossigeno,
sotto tutti i punti di vista, ai quartieri soprattutto a
ponente.
Sono solo pochi esempi e non proseguo perché non è il
momento di una disamina puntuale.
Consideri il nostro voto come una riserva di giudizio
sugli atti e comunque tenga conto che è un fatto , non
parole ma un fatto, che per noi la campagna elettorale è
finita, auguro pertanto al consigliere Benvenuti di poter
uscire, anche lui, dalla campagna elettorale, con i fatti
e non a parole: l'elezione del Presidente Longhi, non per
la persona ma per il metodo con cui è stata gestita, ha
dimostrato, infatti, scarsa coerenza tra le parole e i
fatti.
Franco Barchi
Vicepresidenti
Oltre a Longhi come Presidente del
Consiglio Comunale, sono stati eletti anche i
Vicepresidenti: uno per la maggioranza e uno per
l'opposizione. Oltre a Raffaella Della Bianca, di Forza
Italia, che negli anni passati ha collaborato con
Giuliano Boffardi ad affrontare i problemi del ponente
cittadino cercando di superare le divisioni ideologiche
ma riflettendo sui problemi concreti, è stato eletto
anche Antonio Bruno, eletto per l'Altro Polo tra le file
di Rifondazione. Dall'asfalto delle manifestazioni contro
la Mostra Navale Bellica alla poltrona della presidenza
di Tursi. Avendo partecipato a vari incontri facilitati
con le cosiddette "tecniche training" che
consentono una reale partecipazione dei presenti,
speriamo che sappia adottarle anche per facilitare i
lavori del Consiglio Comunale. Per ora pare che si limiti
ad inviare messaggi via Internet sulla morte di Danilo
Dolci firmandoli come Vicepresidente del Consiglio
Comunale di Genova.
Paghi 14 prendi 3
Nessuno accetterebbe di andare al
supermercato con una simile "offerta" eppure
Pericu lo ha fatto: su 14 assessori ha potuto sceglierne
solo 3. Gli altri li hanno scelti i partiti per lui. Non
è che ha scelto lui tra uomini di partito, ma si è
preso quelli che venivano indicati, al massimo in una
piccola rosa, dai singoli partiti.
Come inizio non si può certo dire che è un bell'inizio,
a prescindere dalle competenze e dalla capacità di ogni
singolo assessore. Vedremo adesso se le scelte saranno
state valide o solo guidata da convenienze interne ai
partiti per equilibrare le correnti o peggio per
assecondare interessi nascosti.
Gruppi e gruppi
Come leggerete sia Pier Scotto che Valeria
Magliano non saranno più i "nostri segretari",
non tanto perché non saranno più "nostri"
quanto perché non saranno più i segretari.
Già subito dopo le elezioni Pier aveva deciso di
lasciare i gruppi consiliari per trasferirsi presso altri
servizi. Valeria invece aveva dato la disponibilità a
continuare a fare la segretaria del gruppo della lista
Sansa in cui era stato eletto Franco Barchi.
Quando si è trattato di decidere le due persone da far
lavorare in segreteria, però, questa disponibilità
presentata da Franco Barchi agli altri consiglieri è
stata del tutto ignorata. Sono così state scelte le
altre due persone (una presentata da Boffardi e l'altra
da Cosma) senza che venissero presentati motivazioni
particolari, se non il fatto che quelle due persone erano
state presentate da due persone più
"importanti" di Franco Barchi, neo consigliere
comunale.
Se considerate che la segretaria presentata da Boffardi
durante la campagna elettorale andava deprecando anche
con forti parole il fatto che Sansa si fosse candidato
assieme alla sua lista si può capire con quanta
attenzione è stato affrontato il problema. Per altro la
persona presentata da Cosma ha poi rinunciato lasciando
quindi il suo posto libero
Purtroppo, però, i "nostri segretari" avevano
lavorato "così male" che, a parte le
attestazioni di stima e ringraziamento per la correttezza
nello svolgere il loro lavoro riconosciute in varie
occasioni, anche formali, da parte degli ex consiglieri
del gruppo misto come Franco Bampi e Lionello Ferrando,
Valeria Magliano è adesso a fare da segretaria
all'assessore Pinotti e Pier è passato nella segreteria
dell'assessore Seggi.
Probabilmente però da adesso i segretari degli altri
gruppi consiliari avranno anche qualche problema in più
a trovare qualcuno che li aiuti a trovare una delibera o
a far funzionare il calcolatore.
Internet
Dopo gli accenni della volta scorsa vi
raccontiamo un po' meglio la presenza del gruppo su
Internet.
Grazie al fatto che con Geocities è possibile avere
gratuitamente un indirizzo di posta elettronica e lo
spazio per avere delle pagine Web (cioè delle pagine
consultabili tramite Internet) (se vi interessa visitati
il sito http://www.geocities.com),
il gruppo può essere raggiunto tramite Internet molto
facilmente tramite i riferimenti che trovate in fondo. Se
avete da inviarci un testo, un documento o in generale un
file potete spedircelo tramite posta elettronica anche
come allegato (attachment). Se non conoscete più di
tanto il gruppo potete averne una descrizione (anche in
inglese) visitando la pagina principale (home page) e le
pagine collegate (link).
Al momento attuale, oltre alla descrizione sommaria delle
attività del gruppo, è possibile recuperare tutti i
numeri di NetWork (in formato Word 2 che è leggibile da
praticamente tutti i programmi di trattamento testi) e
rispondere ad un questionario per darci informazioni o
suggerimenti. Ci farebbe piacere che chi può accedere a
Internet visitasse il nostro sito e lo utilizzasse anche
per farci avere le sue osservazioni e critiche.
Rispondendo al questionario, se ci lasciate il vostro
indirizzo di posta elettronica, vi terremo informati
sulle attività del gruppo.
Avremmo intenzione di fare diventare queste pagine (nei
limiti dello spazio gratuito a nostra disposizione) uno
spazio aperto dove è possibile facilmente recuperare e
fornire informazioni.
Siete ovviamente invitati a mettervi in contatto con noi,
non necessariamente per posta elettronica, anche per
vedere se è possibile darvi la possibilità di accedere
ad Internet a costi ridotti.
Ci farebbe piacere avere un indirizzario Internet tipo
quello a cui facciamo arrivare NetWork per fare arrivare
a cadenza circa settimanale alcuni aggiornamenti o
notizie urgenti che non c'è tempo di far avere tramite
NetWork, oltre ad avvisarvi appena saranno disponibili su
Internet i prossimi numeri di NetWork. Anche per queste
comunicazioni cercheremo di essere il più essenziali
possibile (come è in genere nel nostro stile)
distinguendo nel caso le informazioni dai commenti.
Le regole del
gioco
Discutendo del come continuare l'esperienza
di DeP si è pensato di definire un po' meglio i criteri
con cui verrà confezionato NetWork. In questo modo sarà
più semplice e chiaro per tutti collaborare a far
circolare le informazioni. Pensiamo sia utile presentarle
a chi queste regole subirà come lettore, anche per
ricevere suggerimenti, osservazioni ma anche conferme sul
lavoro fatto finora.
1) I testi da inserire dovrebbero essere normalmente al
massimo poco più di una pagina di NetWork (cioè circa
una cartella dattiloscritta).
2) I testi, almeno quelli che non si limitino a riportare
informazioni, vengono inseriti firmati.
3) I testi vengono inseriti precisamente come vengono
presentati, senza neppure correzioni di grammatica.
4) Lo stile è simile a quello di una agenzia di stampa,
riducendo al minimo l'indulgenza verso la grafica. Non ci
sono quindi figure (se non indispensabili) per ridurre
l'uso di carta e il costo della spedizione.
5) Nel testo, dopo l'indice e il sommario del numero,
vengono inserite prima le notizie relative alla vita
istituzionale del Comune, poi le informazioni varie di
eventi o fatti che difficilmente trovano canali per
essere comunicati ed alla fine i commenti e le opinioni
delle persone.
6) Nel caso di interventi critici sul gruppo o su
NetWork, che verranno pubblicati anche senza richiederlo
espressamente, si eviterà di allegare la ramanzina nel
numero stesso in modo da lasciare al lettore il tempo e
il modo per informarsi e capire, se interessato. Al
massimo verranno date alcune indicazioni per correggere
eventuali errori oggettivi riportati nella critica. Nel
caso la risposta sarà nel numero successivo.
7) Ci sarà il massimo impegno per far arrivare NetWork
ogni mese, anche se magari non sempre nello stesso
periodo del mese. Gli interventi perciò possono essere
inseriti nel mese successivo o perché l'inserimento
richiederebbe un eccessivo ritardo nella spedizione o per
non "sforare" il numero di facciate che, per
semplificare la spedizione, normalmente potranno essere
4, 8 e saltuariamente 6 o 12.
Nuova sede
L'Associazione "LiberaMente", nata
come continuazione dell'esperienza politica del Comitato
per l'elezione di Sansa, ha cambiato sede. Il nuovo
indirizzo è V. S.Lorenzo 12/8A. Il numero di telefono è
rimasto uno dei precedenti (2475411) e funziona anche da
fax. L'ufficio rimane aperto dalle 10:30 alle 12:30 e
dalle 15:30 alle 19. La riunione dell'Associazione si
tiene tutti i martedì alle 21 (puntuali perché il
portone deve rimanere chiuso).
Sviluppo di
Bottega
Sono in partenza le lettere rivolte a soci e
volontari della Cooperativa a r.l. La Bottega Solidale
per la convocazione del Forum e della Assemblea, che
avranno per oggetto il prossimo progetto di sviluppo
della cooperativa ed il trasferimento della sede di via
Vannucci in centro. Il Forum avrà il compito di
sviluppare una discussione preliminare alle decisioni che
dovranno essere prese in assemblea e si terrà nel
teatrino di S. Siro il 16 di febbraio dalle ore 18 alle
23. Mentre la assemblea si terrà nella stessa sede, in
seconda convocazione, il 25 febbraio alle ore 21. Si
tratta di un momento davvero importante nella vita della
cooperativa, è importante che il coinvolgimento dei soci
e dei volontari rappresenti un livello alto di
espressione della democrazia interna.
Luigi Macciò
Arrivederci 1
Mi è stato richiesto di scrivere una specie
di commiato in conclusione dei quattro anni di lavoro
alla segreteria del gruppo DeP e, sinceramente, non so
bene da che parte cominciare. Innanzitutto vorrei
esprimere a tutti, sia agli amici del gruppo DeP a
cominciare da Carlo Schenone, sia ai lettori di NetWork,
che in molte occasioni ho avuto modo di contattare, la
mia personale gratitudine per l'opportunità che ho avuto
di arricchire le mie conoscenze personali e le mie
capacità professionali, in un contesto, quale è
purtroppo fino ad oggi il Comune, assai povero di stimoli
per chi ci lavora. La filosofia del gruppo, di tutti
quelli che ci hanno lavorato, a diversi livelli, mi
ricorda l'espressione "I care" (mi interessa)
che Don Milani usava per indicare la necessità di una
apertura a tutto campo verso la realtà che ci circonda.
Nel suo piccolo il gruppo consiliare si è interessato a
tutte le attività dell'Amministrazione Comunale
(dall'urbanistica, ai servizi sociali, alle scuole,
all'abbattimento delle barriere architettoniche,
all'organizzazione del personale, all'informatica ecc.) e
non solo (chi ha organizzato operativamente a Genova la
manifestazione contro i test atomici a Mururoa?). In
tutto questo il ruolo dei segretari, è stato tutt'altro
che formale o imparziale: abbiamo discusso, studiato,
mediato, contestato, abbiamo contattato gli uffici,
chiesto informazioni, abbiamo elaborato proposte,
emendamenti, compilato interrogazioni e ordini del
giorno: in poche parole abbiamo partecipato. Che altro
posso dire? Spero che questa idea di partecipazione non
si perda, spero che le persone elette nel nuovo Consiglio
Comunale che credono "nei valori della solidarietà,
della pace, della giustizia sociale, della difesa
ambientale" (come recita il programma Città
Sostenibile) possano lavorare se non nello stesso gruppo
consiliare almeno in sintonia, spero soprattutto che
cerchino il contatto e la collaborazione di tutti quelli
che stanno al di fuori delle istituzioni, per non restare
pesci fuor d'acqua e per non diventare pesci in barile.
Ciao e auguri!
Pier Scotto
Arrivederci 2
Carissimi, mi associo a Pier nel ringraziare
sentitamente tutti coloro con i quali ho collaborato in
questi anni. L'esperienza che termina mi ha dato a
livello personale moltissimo; avere la possibilità di
affezionarsi al proprio lavoro e giocare un ruolo nel
quale si crede, all'interno di un'amministrazione
comunale è tutt'altro che scontato. Credo di essere
stata molto fortunata! Me ne vado sicuramente con un po'
di amaro in bocca. Tengo a sottolineare che cambierò
ufficio non per volontà mia. Infatti, sentivo la
responsabilità di continuare ad essere segretaria del
gruppo consiliare che si sarebbe fatto carico di portare
avanti la nostra esperienza e di mettere a disposizione
anche degli altri consiglieri della lista "Noi per
Sansa per Genova" l'esperienza che ho acquisito.
Sarei dovuta arrivare a compromessi difficili per me, ma
lo avrei fatto. Pare però che ci siano doti più
importanti dell'esperienza per un segretario di un gruppo
consiliare: quelle di essere non un "tecnico"
ma soprattutto un "politico", una persona cioè
di stretta fiducia e possibilmente poco brillante di luce
propria ma solo ed esclusivamente di luce riflessa. Avrei
posto il massimo impegno ad essere imparziale,
sicuramente però non avrei smesso di pensare con la mia
testa: è stata questa forse la preoccupazione che ha
fatto optare per una scelta differente chi, all'interno
della lista Sansa, pensa di avere maggiore voce in
capitolo. Mi dispiace molto, inutile a dirsi, sia per chi
sarà segretario dopo di me e dovrà ricominciare da capo
per imparare a muoversi ed a districarsi nel marasma
amministrativo, sia per il gruppo che forse non avrà la
possibilità di avere la stessa libertà di movimento di
prima, sia per il "nostro consigliere
preferito", Franco Barchi, per il quale prevedo una
vita non facile. Da parte mia, continuerò a collaborare
come membro del gruppo, forse più liberamente di prima e
con un po' più voglia di "mordere". Auguri a
tutti.
Valeria Magliano
Conseguenze
inevitabili
E così, alla fine, ha vinto Pericu. Tutto
come previsto. Se non fosse che quasi un genovese su due
ha preferito non presentarsi al secondo turno, che è
bastato un urlatore per mettere in crisi e rischiare di
battere l'Ulivo (dopo aver prima liquidato il Polo), che
gli ottimistici sondaggi che vedevano Sansa al
ballottaggio sono stati rovesciati. Democrazia e
Partecipazione è riuscita, con fatica e una buona dose
di bicarbonato, indispensabile per digerire manciate di
rospi, a portare in consiglio comunale Franco Barchi,
all'interno di un gruppo che si presenta come un'allegra
brigata, in cui sembra difficile trovare elementi
unificanti ed è invece immediato il senso di
incompatibilità con uno dei suoi componenti.
Per riflettere su che cosa potrà fare Franco a Tursi,
credo sia fondamentale fare un passo indietro e ripensare
alla campagna elettorale. DeP si è schierata con Sansa,
e credo che non sia una scelta da rinnegare. C'erano uno
stile di governo, una prevalenza dell'etica nella
politica, nei cromosomi di Sansa, che andavano difesi. E
poi, dietro alla sua liquidazione non c'era soltanto una
questione di forme. Mai come in quell'occasione la forma
nascondeva un contenuto inaccettabile.
Ho perso buona parte della campagna elettorale. Avevo
lasciato un Sansa che, finalmente, aveva sciolto il suo
dubbio (un po' stucchevole) e con il cenacolo dei suoi
seguaci, da cui DeP è sempre stata esclusa, si preparava
al confronto. Sono tornato, dopo quasi un mese, ed il
primo impatto è stato inquietante. È bastato un
semplice spot, di un paio di minuti, su una tivù
privata, per intuire che qualcosa non quadrava. La
campagna elettorale era diventata una battaglia
"contro". Da una parte il buono, duro e puro,
dall'altra il terribile Pericu, il socialista. Non una
parola sulle idee, sui programmi, non un esame di
coscienza sulla giunta, onesta ma non certo impeccabile.
Ho utilizzato, comunque, gli ultimi giorni a disposizione
per cercare di convincere tutti a votare Sansa, ho
distribuito i volantini, ma soprattutto per Franco,
perché l'esperienza di DeP potesse continuare.
Incassata la sconfitta, è venuto il bello. Sansa lo
aveva detto: non darò indicazioni di voto. In fondo, un
ragionamento accettabile (non sono un leader di partito,
gli elettori ragionano autonomamente) ma con un profondo
vizio politico. L'uomo che si era nominato
autorappresentante del "vero" Ulivo, ovvero
della formazione di centro sinistra nata per battere le
destre, non poteva dirsi equidistante tra Pericu e
Castellaneta. Ma forse era l'inevitabile epilogo di una
campagna elettorale di quel tipo. Dopo aver detto per due
mesi che Pericu è un disonesto, appoggiato da farabutti
(ma no erano quelli che governavano con Sansa?) non
restava che il silenzio. Un silenzio che però ha
smascherato molti dei sostenitori della lista. Diciamolo,
gente di destra, contro il PDS e contro i partiti
tout-court che ha certamente votato Castellaneta. No, in
verità c'erano anche quelli della sinistra PDS, ma non
meritano particolari riguardi. Ora in molti vogliono far
nascere il movimento dei sansiani. Si chiamerà
"LiberaMente" e finirà come tutte le decine di
associazioni analoghe sparse in Italia. Se lo tengano,
magari con l'alta benedizione di Cosma.
Già, a proposito. Che fare con il gruppo consiliare?
Immagino e spero che si sfaldi subito. Non credo però
che sia un problema. Accadrà inevitabilmente. Franco è
in posizione privilegiata: è all'opposizione e potrà
votare ogni delibera secondo coscienza. E, soprattutto,
secondo le riflessioni che matureremo all'interno di DeP.
L'unica disciplina di partito tollerabile si chiama
democrazia.
Alberto Puppo
Liberamente
Nella prima riunione post-ballottaggio del
gruppo di persone che ha lavorato per la rielezione di
Sansa a Sindaco, tutti in platea con Sansa, Boffardi,
Cosma, Evangelisti e la Fasolini sul palco, si è
concretizzata l'idea di costituire una associazione
culturale-politica.
È stata presentata una bozza di statuto redatta da
Boffardi basata sullo statuto di Italia Democratica,
l'associazione fondata da Nando Dalla Chiesa a Milano.
Dagli interventi è venuta fuori la necessità di avere
anche un "manifesto" politico (come lo ha
chiamato Sansa) che metta in evidenza le linee guida
dell'azione.
Quando si è trattato però di intervenire sul merito
delle proposte, alla mia osservazione che negli scopi non
era evidenziato il valore della legalità, mi è stato
opposto quasi con fastidio che era considerata implicita,
anche se negli stessi scopi erano elencate cose che forse
non erano altrettanto scontate come il valore della
libertà individuale.
Al momento di formare il gruppo per la stesura della
bozza del "manifesto" politico è stato
inizialmente proposto che ogni persona presentasse un
nome ma alla fine ci si è limitati a costituire un
gruppo formato dai nomi indicati dalle "persone
importanti". Tra 13 persone non ne è stata indicata
neppure una di DeP, se si esclude una che a volte ha
collaborato con noi e che ha dovuto subito declinare per
incompatibilità con altri incarichi da lei assunti.
Quando ho fatto presente che almeno l'assemblea in cui si
sarebbe discussa la versione definitiva poteva essere
preparata da qualcuno che non aveva lavorato sul testo in
modo da essere sicuri che il testo poteva essere
disponibile per tutti in tempo utile, Sansa per due volte
ha ribadito che il luogo era già fissato e per mettere
le sedie ci sarebbe stato sicuramente qualcuno "del
comitato" nonostante io abbia cercato di far capire
che preparare una assemblea di tale genere non vuol dire
solo prenotare la sala ma tutto la preparazione del
processo decisionale.
In conclusione devo ammettere che avrei sperato di non
vedere così alla svelta ripresentarsi i meccanismi che
hanno affossato le forze politiche che ho conosciuto.
Rivedere i "capi" che decidono per i
"giovani peones" con le decisioni prese da
pochi e ratificate "per fiducia" dagli altri mi
ha fatto rivedere le stesse facce sconcertate nei ragazzi
che in questi mesi hanno passato ore e ore in P.za
S.Matteo al comitato Sansa.
Forse sono comportamenti assunti solo per disattenzione o
superficialità da persone che, convinte della necessità
di "cambiare la politica", non hanno mai
riflettuto sul come cambiarla e si limitano a rifare gli
stessi errori che hanno portato all'instaurazione di
questa politica. Non si chiede alle persone di
partecipare alle decine di seminari, campi estivi e
convegni a cui ho partecipato in questi dieci-quindici
anni, assieme anche ad altri come Franco Barchi, per
riflettere e studiare i possibili cammini che possano
portare ad una rinascita della Politica. Almeno però si
può cercare di avere una maggiore attenzione verso chi,
seppure più giovane, ha sicuramente molte cose da dire,
se non altro per aver vissuto le cose molto più
direttamente in un lavoro quotidiano a contatto con le
persone tra banchetti e volantinaggi.
L'associazione ha preso nome "LiberaMente" ma
la prima cosa che dovrebbe fare è liberare la propria
mente da certi meccanismi che si danno per scontati ma
che portano inevitabilmente al fallimento dei tentativi
di rinnovamento della politica.
Mi piacerebbe trovare altre persone interessate a
proporre occasioni di formazione e riflessione perché ho
paura che altrimenti ancora una volta i giovani che si
sono avvicinati alla politica rimarranno scottati e non
avranno gli strumenti per evitare i verticismi e i
leaderismi ma si limiteranno a lasciar perdere tutto. Se
qualcuno ne ha voglia mi trova al 2476295. La politica si
impara facendo e riflettendo: è un'arte molto bella ma
difficile che richiede pazienza ed attenzione.
Carlo Schenone
Striscia
l'impudicizia
Vi ricordate le ultime elezioni, quando è
stato eletto a Sindaco Pericu? Durante la campagna
elettorale consigliere di circoscrizione del PDS e un
consigliere comunale della lista Sansa andavano infilando
striscioline di propaganda nelle cassette delle lettere
insieme. Sulla strisciolina del candidato al consiglio
comunale c'era scritto "Puoi anche votare C...., per
il Consiglio Comunale, votando un altro candidato
Sindaco. Traccia una X sul simbolo e scrivi accanto il
cognome del candidato al consiglio comunale, poi traccia
una X sul candidato sindaco prescelto". Nel senso:
"muoia Sansa ma non il filisteo". Dire i nomi
è diffamazione?
Carlo Schenone
Educatori
In questo ultimo scorcio di anno ci hanno
lasciato due grandi personaggi che hanno messo al centro
della loro vita l'educazione: Danilo Dolci e Alberto
Manzi.
Dolci ha saputo essere attivo propugnatore dell'azione
nonviolenta lasciando la sua casa al nord per trasferirsi
nelle campagne della Sicilia ad organizzare coi contadini
le lotte per avere l'acqua il cui controllo da parte
delle famiglie mafiose permetteva di soggiogare intere
regioni siciliane. Pur col suo carattere duro e a volte
poco umile, ha saputo far crescere nei contadini
siciliani una coscienza politica e civile di grande
spessore che ebbe un nuovo momento di riscatto nei giorni
del terremoto di Gibellina. Più noto all'esterno dove ha
anche ricoperto incarichi universitari in cui divulgare i
metodi e le teorie sperimentate nelle campagne siciliane,
ebbe anche una notevole produzione poetica.
Alberto Manzi, pur essendo rimasto nel cuore di tanti
adulti e bambini che hanno seguito la sua voce dolce e il
suo sorriso sereno nelle lezioni che negli anni 60 hanno
dato gli strumenti minimi ma indispensabili per poter
partecipare degnamente alla vita civile, è stato
ricordato, perfino dalla televisione che lo ha avuto in
quegli anni come protagonista fondamentale, molto
sommariamente. Il ricordo delle sue lezioni, che tanto
sapevano dare a tutti quelli che le seguivano, non sono
bastate a far dimenticare il suo essere personaggio
scomodo, artefice di battaglie di principio che negli
anni passati hanno dato fastidio ad alcuni potenti, come
quando arrivò fino a farsi destituire dalla scuola
avendo rifiutato il giuramento che era stato imposto a
tutti gli insegnanti in quanto riteneva principio
fondamentale la libertà di insegnamento non soggiogabile
a nessun giuramento che, per altro, per alcuni diventava
anche motivo di crisi morale derivante dall'obbligo per i
cristiani di non prestare mai giuramento secondo le
parole del Vangelo. Nessuno ha ricordato questa ed altre
battaglie da lui intraprese per difendere il rispetto di
diritti e doveri umani. Forse non molti insegnanti sanno
che se ora non è loro richiesto di giurare al momento in
cui entrano in servizio è grazie al fatto che Alberto
Manzi alla fine vinse la sua battaglia ricorrendo fino
alla Corte Costituzionale. Io lo conobbi personalmente
quando Romano Prodi venne con l'allora ministro della
Pubblica Istruzione Giancarlo Lombardi a presentare
quello che veniva definito il primo punto del programma
elettorale dell'ulivo: la Scuola. Il suo intervento
accorato sull'importanza della scuola mi venne chiarito
dalle sue parole a quattr'occhi quando si leggeva nei
grandi occhi la paura che le promesse, come appare
adesso, sarebbero rimaste tali. Dei tre solo Prodi è
rimasto in sella. Lombardi è stato sacrificato perché
troppo lontano dai partiti e dai loro giochi e Manzi,
tornato a fare il sindaco della sua cittadina è stato
ricordato molto marginalmente anche dalla televisione che
da mezzo di diffusione di cultura e coscienza del tempo
delle sue lezioni sempre più diventa mezzo di
ottundimento e inganno delle persone.
Carlo Schenone
Ricapitolando
Gli scritti firmati rispecchiano le idee
dell'autore che se ne assume la responsabilità.
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